06 marzo 2008

Ho visto cose che voi umani...

Le donne candidate sono contentissime. Ho visto addirittura uomini che volevano cambiare sesso pur di entrare in Parlamento...
Walter Veltroni, leader Pd

E' veramente cosi' oppure la presenza delle donne nelle liste del Partito Democratico e' una presa in giro? Secondo una notizia riportata dal Corriere della Sera, a dispetto del considerevole numero di donne in lista, la segreteria del Partito avrebbe posizionato le candidate in posizioni tali da risultare pressoche' ineleggibili. L'assenza del meccanismo delle preferenze farebbe il resto, condannando le candidate svantaggiate ad una fine precoce della loro corsa verso una poltrona nella prossima legislatura.

Grazie a La Repubblica, che ha pubblicato le liste complete, ho pensato di verificare di prima mano. Ecco i risultati:
(click sul grafico per ingrandirlo)

In blu sono riportate le presenze percentuali di candidate donne nelle prime 10 posizioni delle liste di ciascuna circoscrizione. A dispetto della notevolissima punta del 60% registrata in Trentino Alto Adige, in quasi tutti gli altri casi la presenza % di donne nelle prime 10 posizioni e' considerevolmente inferiore a quella calcolata sulla lista considerata nel suo complesso. La maggior parte delle deputate e' quindi collocata dopo la decima posizione.

E' possibile affermare che c'e' una tendenza a "retrocedere" le donne verso le posizioni di coda? L'impressione viene effettivamente confermata da quest'altr'analisi:

(click sul grafico per ingrandirlo)

In questo caso le barre blu misurano la differenza fra il posizionamento medio degli uomini nelle liste e quello delle donne: le deputate si posizionano ovunque da peggio a molto peggio degli uomini (attenzione al caso specifico del Molise, dove il risultato e' zero... perche' non ci sono donne in lista! Il calcolo matematico dovrebbe quindi dare risultato infinito).

Risulta sorprendente che le donne si collocano molto peggio degli uomini in due regioni tradizionalmente rosse, Emilia Romagna e Toscana, seguite a ruota, e forse sorprende meno, dalla circoscrizione Sicilia II.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Luca, veramente perfida la tua indagine, la prima cosa che ho pensato è stata "che mente diabolica, nun je sfugge proprio gnente!". Certo il trucco c'è e si vede, cmq voglio vedere il bicchiere mezzo pieno e spero che sia solo un buon inizio, magari tra 20 anni ci si arriva. Il secondo grafico non l'ho capito molto... Per il confronto con le altre liste, ti prego assolutamente di smerdare anche gli altri, così poi diffondo il tutto e do il mio bravo contributo alla campagna elettorale :-))

Anto

Luca ha detto...

Per capire il secondo grafico immagina una lista composta da 9 candidati, tutti uomini. La posizione media nella lista sara' il 5 posto. Se nella lista ci sono delle candidate donne, e' possibile calcolare distintamente la posizione media degli uomini e delle donne. Una lista perfettamente neutrale dovrebbe avere la stessa posizione media per uomini e per donne, a prescindere dal numero delle donne in lista. Per esempio se ci sono solo 3 donne (quindi una quota del 33%) al 2, 6 e 7 posto, la loro posizione media sara' sempre 5, quindi neutrale rispetto agli uomini. Il secondo grafico rivela, invece, che la posizione media delle donne e' sempre peggiore rispetto a quella degli uomini. E la differenza non e' da poco: nel caso della Toscana, per esempio, le donne stanno mediamente 10 posti piu' giu' degli uomini! In una lista con soli 38 candidati, cio' significa che le donne sono quasi interamente relegate alle ultimissime posizioni!

Anonimo ha detto...
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