Ok, lo confesso, non scrivero' piu' questo blog.
Il motivo, tutto sommato, e' semplice: non credo piu' ci sia un minore dei mali; questo livello di sfacelo puo' essere stato raggiunto solo da connivenze e complicita' a tutti i livelli. Per questo la vittoria di D'Alema alla RomaxTutti mi fa oramai (amaramente) sorridere.
Adieu.
01 maggio 2009
09 settembre 2008
13.355
Una donna e i suoi due figli in Afghanistan valgono esattamente 13.355,24 euro.
Indicativamente diciamo 4.451 euro a testa (anche se probabilmente in Afghanistan il prezzo della donna e' ben inferiore ai due futuri maschi). Questo e' il prezzo pagato dall'esercito tedesco per ripagare la comunita' di un piccolo villaggio nella periferia Afghana degli "effetti collaterali" di un posto di blocco gestito congiuntamente dall'esercito tedesco e la polizia locale. In questo modo, rispettando la cultura locale, l'esercito tedesco ha comprato il "perdono" per l'errore dal capo del clan cui appartenevano le vittime. "Il problema con i tedeschi e' stato risolto" avrebbe detto.
Nel frattempo si aggiunge un nuovo capitolo alla riorganizzazione delle forze (militari) schierate in campo: avevamo gia' sottolineato, all'inizio di agosto di due anni fa, come le forze NATO dell'ISAF avessero deciso di farsi carico della stabilita' e della sicurezza in tutto l'Afghanistan (mentre prima si occupavano solo di Kabul). In tal modo le truppe americane di "Enduring Freedom" avrebbero avuto mani libere per concentrarsi esclusivamente sulla guerra ai Taliban (con i grandi successi sotto gli occhi di tutti).
Secondo il "der Spiegel" (citato da RaiNews24), fra un mese, l'attuale comandante ISAF, David McKiernan, assumera' anche il comando di Enduring Freedom. Si procede, di fatto, alla fusione delle due catene di comando. Va da se' che comunque il nuovo comandante di Enduring Freedom manterra' priorita' separate per le due missioni, mai confondendone i diversi obiettivi, ed evitando accuratamente di mettere in imbarazzo gli alleati la cui partecipazione alla missione ISAF e' limitata da chiare regole di ingaggio volte a garantire il rispetto delle leggi nazionali che vietano di partecipare a guerre al di fuori dei confini nazionali (no, non stiamo parlando dell'Italia).
Come fara'? Da fonti interne affidabili, abbiamo saputo che si cambiera' la mostrina sul bavero della giacca, indossando nelle ore pari quella di ISAF e nelle ore dispari quella di Enduring Freedom.
Indicativamente diciamo 4.451 euro a testa (anche se probabilmente in Afghanistan il prezzo della donna e' ben inferiore ai due futuri maschi). Questo e' il prezzo pagato dall'esercito tedesco per ripagare la comunita' di un piccolo villaggio nella periferia Afghana degli "effetti collaterali" di un posto di blocco gestito congiuntamente dall'esercito tedesco e la polizia locale. In questo modo, rispettando la cultura locale, l'esercito tedesco ha comprato il "perdono" per l'errore dal capo del clan cui appartenevano le vittime. "Il problema con i tedeschi e' stato risolto" avrebbe detto.
Nel frattempo si aggiunge un nuovo capitolo alla riorganizzazione delle forze (militari) schierate in campo: avevamo gia' sottolineato, all'inizio di agosto di due anni fa, come le forze NATO dell'ISAF avessero deciso di farsi carico della stabilita' e della sicurezza in tutto l'Afghanistan (mentre prima si occupavano solo di Kabul). In tal modo le truppe americane di "Enduring Freedom" avrebbero avuto mani libere per concentrarsi esclusivamente sulla guerra ai Taliban (con i grandi successi sotto gli occhi di tutti).
Secondo il "der Spiegel" (citato da RaiNews24), fra un mese, l'attuale comandante ISAF, David McKiernan, assumera' anche il comando di Enduring Freedom. Si procede, di fatto, alla fusione delle due catene di comando. Va da se' che comunque il nuovo comandante di Enduring Freedom manterra' priorita' separate per le due missioni, mai confondendone i diversi obiettivi, ed evitando accuratamente di mettere in imbarazzo gli alleati la cui partecipazione alla missione ISAF e' limitata da chiare regole di ingaggio volte a garantire il rispetto delle leggi nazionali che vietano di partecipare a guerre al di fuori dei confini nazionali (no, non stiamo parlando dell'Italia).
Come fara'? Da fonti interne affidabili, abbiamo saputo che si cambiera' la mostrina sul bavero della giacca, indossando nelle ore pari quella di ISAF e nelle ore dispari quella di Enduring Freedom.
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08 settembre 2008
Terminator e' qui
Almeno tre persone sono morte, e venti ferite […] da tre razzi sparati da almeno due droni, velivoli senza pilota. [->]E’ accaduto nel villaggio di Dandi Darpakheil, nel Nord Waziristan, al confine con l’Afghanistan.
Terminator e’ gia’ tra noi…
16 agosto 2008
Alla ricerca del Sacro Graal: la sicurezza in Italia
Governare obbliga talvolta ad assumere decisioni in situazione di grande incertezza. L'esempio classico è quello dei cambiamenti climatici: benché la scienza si sia espressa coerentemente sull'origine e l'effettività dei cambiamenti climatici, gli scenari che prospettano i possibili impatti sono tutt'oggi molto variabili. Qualsiasi decisione assunta oggi potrebbe rivelarsi, un domani, avere un impatto insufficiente o eccessivo, ed avere effetti addirittura negativi.
Ma non è sempre così.
Talvolta i dati sono presenti in gran quantità, disponibili a chiunque ne voglia far qualsiasi uso ragionato. E la loro analisi è alla portata di chiunque. Un esempio è quello relativo alla situazione della criminalità in Italia, la cosiddetta "crisi della sicurezza".
Per arrivare a spiegare in campo l'esercito, il nostro governo deve aver senz'altro analizzato i dati sulla criminalità in Italia, ed aver valutato che a fronte di un incremento incredibile degli atti criminosi, la presenza delle forze di pubblica sicurezza spiegate sul nostro territorio fosse assolutamente inadeguata.
E' davvero così? Non è poi così difficile andare a verificare. Il sito web di Eurostat, l'Istituto di Statistiche dell'Unione Europea, contiene tutte le statistiche aggiornate fornite dagli Stati membri. Il database di Eurostat è liberamente accessibile a tutti, ed i dati sono organizzati per grandi temi: tutti i dati necessari ad analizzare la questione criminalità sono reperibili sotto il tema "Population and Social Conditions", che include i sottotemi "Population" e "Crime and Criminal Justice".
Utilizzando i dati così raccolti,è facile creare grafici che siano immediatamente comprensibili, senza perdersi nel mare di numeri elencati nel database. Per facilitare un paragone con altre realtà europee a noi prossime, sono stati selezionati i 4 paesi europei più prossimi all'Italia per vicinanza geografica, culturale o demografica: Francia, Germania, Regno Unito (Inghilterra e Galles) e Spagna.
Tali grafici dovrebbero facilmente rivelare la situazione gravissima in cui versa la lotta alla criminalità in Italia. Vediamo il primo:
Questo grafico riporta il totale dei reati denunciati alle autorità di P.S. nel periodo 1994-2006. La linea verde identifica l'Italia, ed indica il numero di reati denunciati ogni 100.000 cittadini. La prima sorpresa è che l'Italia è il paese col minor numero di reati fra i 5 grandi d'Europa!
C'è in effetti un lieve incremento del numero di reati denunciati, soprattutto a partire dal 2004... proviamo ad osservare al microscopio:
Questo grafico copre lo stesso periodo, ma riguarda soltanto i reati connessi al traffico di droga. E' sicuramente una voce importante della criminalità in Italia, connessa probabilmente al ruolo dell'Italia come ponte verso il medio oriente e transito delle forniture al resto d'Europa. Tuttavia, il numero di reati denunciati è in calo, quindi non è questa la causa dell'emergenza sicurezza...
Cerchiamo allora da un'altra parte:
Questo grafico indica le rapine. Nessun cambiamento apprezzabile dal 1994. Peraltro vanno notati i picchi impressionanti verificatosi in Inghilterra e Francia fra il 2000 e il 2001: quelle sì che assomigliano ad emergenze sicurezza! Ma continuiamo la nostra ricerca:
In questo caso possiamo osservare la situazione relativa ai furti in casa: ecco forse la ragione del lieve incremento registrato sul totale dei delitti notato inizialmente intorno al 2006. Ma in effetti, non è tanto il 2006 ad essere eccezionale, quanto il 2004, che ci aveva abituato decisamente bene. Il 2006 alla fine si rivela nella media del decennio, che mostra un lento ma costante calo.
Non ci resta che un posto dove cercare:
Sono i crimini più efferati, gli omicidi. Eppure, neanche qui si trova traccia dell'emergenza sicurezza in Italia. Ancora una volta l'Inghilterra dà un'idea di cosa possa considerarsi emergenza, col picco di omicidi intorno al 2001-2002. Ma in Italia il fenomeno è in calo costante da più di un decennio.
La situazione è confermata anche allargando ulteriormente la visione:
Questo grafico riporta l'andamento del fenomeno criminoso dal 1970. In effetti l'Italia ha vissuto un periodo di grande incremento della criminalità nella seconda metà degli anni '80, in linea con gli altri paesi europei. Non si può però evitare di notare che, a differenza degli altri paesi europei, la criminalità in Italia, a partire dai primi anni '90, si è sostanzialmente stabilizzata, fermandosi su un 'plateau' che la porta ad essere il grande paese europeo più sicuro in assoluto.
La risposta del governo al problema criminalità deve allora essere stata motivata dall'altro aspetto della questione: una scarsità assoluta di risorse umane a disposizione per assicurare l'ordine pubblico! Vediamo:
Questo grafico riporta il numero di risorse (di poliziotti, carabinieri, finanzieri o altre forze assimilabili) deputate alla tutela dell'ordine pubblico. Questo è veramente stupefacente: l'Italia è il paese con il maggior numero di forze di polizia di tutta Europa, ed il numero di poliziotti (o simili) a disposizione del governo ha toccato un picco massimo fra il 2004 e il 2006!
Ma allora l'esercito nelle città italiane, esattamente, a cosa serve???
Lo vedremo la prossima puntata...
Ma non è sempre così.
Talvolta i dati sono presenti in gran quantità, disponibili a chiunque ne voglia far qualsiasi uso ragionato. E la loro analisi è alla portata di chiunque. Un esempio è quello relativo alla situazione della criminalità in Italia, la cosiddetta "crisi della sicurezza".
Per arrivare a spiegare in campo l'esercito, il nostro governo deve aver senz'altro analizzato i dati sulla criminalità in Italia, ed aver valutato che a fronte di un incremento incredibile degli atti criminosi, la presenza delle forze di pubblica sicurezza spiegate sul nostro territorio fosse assolutamente inadeguata.
E' davvero così? Non è poi così difficile andare a verificare. Il sito web di Eurostat, l'Istituto di Statistiche dell'Unione Europea, contiene tutte le statistiche aggiornate fornite dagli Stati membri. Il database di Eurostat è liberamente accessibile a tutti, ed i dati sono organizzati per grandi temi: tutti i dati necessari ad analizzare la questione criminalità sono reperibili sotto il tema "Population and Social Conditions", che include i sottotemi "Population" e "Crime and Criminal Justice".
Utilizzando i dati così raccolti,è facile creare grafici che siano immediatamente comprensibili, senza perdersi nel mare di numeri elencati nel database. Per facilitare un paragone con altre realtà europee a noi prossime, sono stati selezionati i 4 paesi europei più prossimi all'Italia per vicinanza geografica, culturale o demografica: Francia, Germania, Regno Unito (Inghilterra e Galles) e Spagna.
Tali grafici dovrebbero facilmente rivelare la situazione gravissima in cui versa la lotta alla criminalità in Italia. Vediamo il primo:
Questo grafico riporta il totale dei reati denunciati alle autorità di P.S. nel periodo 1994-2006. La linea verde identifica l'Italia, ed indica il numero di reati denunciati ogni 100.000 cittadini. La prima sorpresa è che l'Italia è il paese col minor numero di reati fra i 5 grandi d'Europa!
C'è in effetti un lieve incremento del numero di reati denunciati, soprattutto a partire dal 2004... proviamo ad osservare al microscopio:
Questo grafico copre lo stesso periodo, ma riguarda soltanto i reati connessi al traffico di droga. E' sicuramente una voce importante della criminalità in Italia, connessa probabilmente al ruolo dell'Italia come ponte verso il medio oriente e transito delle forniture al resto d'Europa. Tuttavia, il numero di reati denunciati è in calo, quindi non è questa la causa dell'emergenza sicurezza...
Cerchiamo allora da un'altra parte:
Questo grafico indica le rapine. Nessun cambiamento apprezzabile dal 1994. Peraltro vanno notati i picchi impressionanti verificatosi in Inghilterra e Francia fra il 2000 e il 2001: quelle sì che assomigliano ad emergenze sicurezza! Ma continuiamo la nostra ricerca:
In questo caso possiamo osservare la situazione relativa ai furti in casa: ecco forse la ragione del lieve incremento registrato sul totale dei delitti notato inizialmente intorno al 2006. Ma in effetti, non è tanto il 2006 ad essere eccezionale, quanto il 2004, che ci aveva abituato decisamente bene. Il 2006 alla fine si rivela nella media del decennio, che mostra un lento ma costante calo.
Non ci resta che un posto dove cercare:
Sono i crimini più efferati, gli omicidi. Eppure, neanche qui si trova traccia dell'emergenza sicurezza in Italia. Ancora una volta l'Inghilterra dà un'idea di cosa possa considerarsi emergenza, col picco di omicidi intorno al 2001-2002. Ma in Italia il fenomeno è in calo costante da più di un decennio.
La situazione è confermata anche allargando ulteriormente la visione:
Questo grafico riporta l'andamento del fenomeno criminoso dal 1970. In effetti l'Italia ha vissuto un periodo di grande incremento della criminalità nella seconda metà degli anni '80, in linea con gli altri paesi europei. Non si può però evitare di notare che, a differenza degli altri paesi europei, la criminalità in Italia, a partire dai primi anni '90, si è sostanzialmente stabilizzata, fermandosi su un 'plateau' che la porta ad essere il grande paese europeo più sicuro in assoluto.
La risposta del governo al problema criminalità deve allora essere stata motivata dall'altro aspetto della questione: una scarsità assoluta di risorse umane a disposizione per assicurare l'ordine pubblico! Vediamo:
Questo grafico riporta il numero di risorse (di poliziotti, carabinieri, finanzieri o altre forze assimilabili) deputate alla tutela dell'ordine pubblico. Questo è veramente stupefacente: l'Italia è il paese con il maggior numero di forze di polizia di tutta Europa, ed il numero di poliziotti (o simili) a disposizione del governo ha toccato un picco massimo fra il 2004 e il 2006!
Ma allora l'esercito nelle città italiane, esattamente, a cosa serve???
Lo vedremo la prossima puntata...
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15 agosto 2008
Lo scudo
Javier si grattava la barba pensoso. Poi guardò nuovamente la donna negli occhi e le disse: - Eppure lo sai bene che ho sempre cercato di aiutarvi, ma i Francesi e gli Italiani m'hanno chiaramente fatto capire che non ci appoggerebbero.
- Ma sono i Polacchi a volerlo, saranno o no sovrani dentro casa loro?
- Sovrani un corno! - sbottò l'altra donna, che era stata silenziosa fino ad allora. Lo sguardo fermo sorprese gli altri due, che erano abituati a vederla sempre controllata - i Polacchi fanno quello che gli diciamo noi, non li abbiamo fatti entrare nella comunità per fare quello che gli pare! Ormai dovrebbero averlo capito...
- Dicevo per dire, è chiaro che siamo noi a volerlo, noi tutti intendo. - rispose con un tono pacificatore la donna bruna, come per ammansirli.
- Il problema sollevato è quello dei costi... - continuò l'uomo, con un tono perplesso.
- Ai costi pensiamo noi! - interruppe la donna bruna
- ...parlavo dei costi politici. - continuò lui - Per non parlare di quelli energetici poi...
- Sentite, noi abbiamo i nostri bei problemi, come voi avete i vostri. Non avrei voluto parlarne, ma uno studentello di uno dei nostri centri ricerche ha proposto un interessante scenario, che forse varrebbe la pena approfondire...
- E sarebbe? - chiese curiosa la donna bionda, che era tornata ad assumere la sua solita espressione affettatamente bonaria.
- Voi conoscete bene il nostro amico georgiano, è un po' una, diciamo, testa calda no? Basterebbe farlo sentire un po' incoraggiato, protetto quasi, e credo non si farebbe scappare l'occasione di provare a spaventare "l'orso".
- Ma figuriamoci se quelli... - disse Javier
- Lasciala continuare - disse in tono mellifluo la bionda.
- E' quello che vogliamo! - disse la donna bruna sorridendo a Javier. Abbassò leggermente il capo, guardando un po' di sottecchi gli altri due, quasi compiaciuta della pausa protratta per attrarre la loro attenzione - La reazione giustificherà qualsiasi azione successiva, e più violenta sarà, più ci farà gioco. Se non lo sarà a sufficienza, la dipingeremo tale, non sarà un problema a quel punto. I Polacchi non dovranno più inventarsi scuse, e Francesi e Italiani dovranno accodarsi, anche da loro tutti saranno spaventati dal rinato pericolo russo.
- Non è male quest'idea - fece Javier, continuando a massaggiarsi la barba, ma con un'espressione più distesa - La firma dell'accordo per l'istallazione dei "sistemi antimissile" non finirà neppure sulle prime pagine.
- Condi, ne sai una più del diavolo - esclamò la donna bionda
- Mia cara Angela, detto da te, mi fa quasi arrossire - sorrise maliziosa la donna di colore.
Aggiornamento del 28 agosto 2008:
Putin alla Cnn: "Gli Usa hanno orchestrato la guerra in Georgia"
...me lo sentivo che Vladimir legge il mio blog!!!
- Ma sono i Polacchi a volerlo, saranno o no sovrani dentro casa loro?
- Sovrani un corno! - sbottò l'altra donna, che era stata silenziosa fino ad allora. Lo sguardo fermo sorprese gli altri due, che erano abituati a vederla sempre controllata - i Polacchi fanno quello che gli diciamo noi, non li abbiamo fatti entrare nella comunità per fare quello che gli pare! Ormai dovrebbero averlo capito...
- Dicevo per dire, è chiaro che siamo noi a volerlo, noi tutti intendo. - rispose con un tono pacificatore la donna bruna, come per ammansirli.
- Il problema sollevato è quello dei costi... - continuò l'uomo, con un tono perplesso.
- Ai costi pensiamo noi! - interruppe la donna bruna
- ...parlavo dei costi politici. - continuò lui - Per non parlare di quelli energetici poi...
- Sentite, noi abbiamo i nostri bei problemi, come voi avete i vostri. Non avrei voluto parlarne, ma uno studentello di uno dei nostri centri ricerche ha proposto un interessante scenario, che forse varrebbe la pena approfondire...
- E sarebbe? - chiese curiosa la donna bionda, che era tornata ad assumere la sua solita espressione affettatamente bonaria.
- Voi conoscete bene il nostro amico georgiano, è un po' una, diciamo, testa calda no? Basterebbe farlo sentire un po' incoraggiato, protetto quasi, e credo non si farebbe scappare l'occasione di provare a spaventare "l'orso".
- Ma figuriamoci se quelli... - disse Javier
- Lasciala continuare - disse in tono mellifluo la bionda.
- E' quello che vogliamo! - disse la donna bruna sorridendo a Javier. Abbassò leggermente il capo, guardando un po' di sottecchi gli altri due, quasi compiaciuta della pausa protratta per attrarre la loro attenzione - La reazione giustificherà qualsiasi azione successiva, e più violenta sarà, più ci farà gioco. Se non lo sarà a sufficienza, la dipingeremo tale, non sarà un problema a quel punto. I Polacchi non dovranno più inventarsi scuse, e Francesi e Italiani dovranno accodarsi, anche da loro tutti saranno spaventati dal rinato pericolo russo.
- Non è male quest'idea - fece Javier, continuando a massaggiarsi la barba, ma con un'espressione più distesa - La firma dell'accordo per l'istallazione dei "sistemi antimissile" non finirà neppure sulle prime pagine.
- Condi, ne sai una più del diavolo - esclamò la donna bionda
- Mia cara Angela, detto da te, mi fa quasi arrossire - sorrise maliziosa la donna di colore.
Aggiornamento del 28 agosto 2008:
Putin alla Cnn: "Gli Usa hanno orchestrato la guerra in Georgia"
...me lo sentivo che Vladimir legge il mio blog!!!
08 agosto 2008
Per chi suona la campana
Il menu del ristorante includeva due sole pietanze: Byrek "indipendenza" e Cevacpici "euroserbi". Javier aveva ordinato entrambi, e alla fine, mentre tutti guardavano l'inaugurazione dei giochi olimpici sul megaschermo del ristorante, il cameriere Vladimir ha portato il conto, da pagare in Ossezia e Abkhazia russe. E' un conto salato, che solo pochi ingenui pensavano non sarebbe stato pagato. Nulla di nuovo sul fronte orientale, ma il suono di quella campana che ha ricominciato a suonare talvolta diventa assordante. Ed ora sappiamo per chi suona...
21 aprile 2008
Memoria corta
Il 23 marzo scorso, meno di un mese fa, il Commissario UE per l'Energia, il lettone Andris Piebalgs, ha ricevuto un voluminoso regalo: la petizione firmata da 782 organizzazioni e 634.686 cittadini europei per domandare l'abolizione del Trattato Euratom e la messa al bando dell'energia nucleare in Europa.
Durante la cerimonia per la consegna, il sig. Piebalgs ha affermato:
Com'è umano lei!
Il sig. Piebalgs ha da poco aperto un blog ufficiale, nel caso voleste chiedergli esattamente cosa intendeva quando diceva che le preoccupazioni dei 634.686 Europei firmatari della petizione sarebbero state tenute in considerazione...
Mi domando però se si sia accorto che, già il 16 aprile, uno dei lettori del suo blog gli ha inviato il link ad uno studio pubblicato sullo 'International Journal of Nuclear Governance, Economy and Ecology', secondo il quale analizzando l'intero ciclo di vita della produzione di energia nucleare, i vantaggi in termini di emissioni di CO2 in atmosfera rispetto ad altre fonti considerate molto inquinanti come il carbon fossile sarebbero solo apparenti.
Durante la cerimonia per la consegna, il sig. Piebalgs ha affermato:
"We have a consensus to push for renewable energy and energy efficiency and we should work for this. The number of signatures on this petition against Euratom and nuclear power is impressive. Certainly, the voices of these Europeans will be taken into consideration."Non deve poi essere stato così impressionato il sig. Piebalgs se, appena tre settimane dopo, parlando alla European Nuclear Assembly tenutasi a Bruxelles il 14 aprile scorso, ha affermato che
[esiste un consenso per spingere sulle energie rinnovabili e l'efficienza energetica, e dovremo lavorare in questa direzione. Il numero di firme su questa petizione contro l'Euratom e l'energia nucleare è impressionante. Certamente, le preoccupazioni di questi Europei verranno tenute in considerazione]
"Nuclear energy makes an important contribution to our fight against climate change and our security of energy supply"certo poi, forse rammentatosi del pacco contenente la petizione chiusa in qualche armadio del suo archivio, ha aggiunto anche
[l'energia nucleare fornisce un importante contributo alla nostra lotta contro i cambiamenti climatici ed alla sicurezza della fornitura di energia]
"but we need to strengthen the cooperation between EU member states on the issues related to the safety and security of nuclear installations and the treatment of nuclear waste."
[ma dobbiamo rafforzare la cooperazione fra gli Stati Membri sulle questioni della sicurezza e dell'affidabilità delle istallazioni nucleari e del trattamento dei rifiuti nucleari]
Com'è umano lei!
Il sig. Piebalgs ha da poco aperto un blog ufficiale, nel caso voleste chiedergli esattamente cosa intendeva quando diceva che le preoccupazioni dei 634.686 Europei firmatari della petizione sarebbero state tenute in considerazione...
Mi domando però se si sia accorto che, già il 16 aprile, uno dei lettori del suo blog gli ha inviato il link ad uno studio pubblicato sullo 'International Journal of Nuclear Governance, Economy and Ecology', secondo il quale analizzando l'intero ciclo di vita della produzione di energia nucleare, i vantaggi in termini di emissioni di CO2 in atmosfera rispetto ad altre fonti considerate molto inquinanti come il carbon fossile sarebbero solo apparenti.
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